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I quarantenni di oggi sono i primi a pagare realmente le conseguenze di stili di vita sciagurati e di politiche economico-sociali fallimentari. Per la prima volta nella storia italiana, un’intera generazione sa che non potrà avere di più dei propri genitori.
Di fronte a questa realtà inedita, è possibile trovare una via d’uscita e non rassegnarsi a un ridimensionamento che saprebbe di sconfitta e di mortificazione? Per Bertaglio esistono molte possibilità, a patto che ci si convinca che non avere di più non significa vivere peggio, non potere fare di più o non avere di meglio.
La realtà è ben diversa.
Parlare di sostenibilità o decrescita ha più senso per chi oggi ha quarant’anni che per gli ultrasessantenni. Sia per una visione diversa della vita e del mondo, sia perché la limitatezza delle risorse appare particolarmente minacciosa per chi ha più anni da trascorrere su questo piccolo pianeta.
Decrescere non significa rinnegare e ripudiare ciò che abbiamo,
ma prendere coscienza del fatto che non si può più produrre, consumare e sprecare
come si è fatto fino a ora.
In queste pagine personali, e spesso autobiografiche, ANdrea Bertaglio ci offre molte utili indicazioni per vincere quel sentimento di deriva in cui molti di noi si dibattono e per trovare risvolti positivi anche nella situazione attuale.
Ma soprattutto, attraverso la descrizione di alcune realtà “virtuose”, l'autore ci invita a un risveglio, a una presa di coscienza di cui c’è urgentemente bisogno. E che comunque sta arrivando, alla faccia di chi pensa che un altro mondo non sia possibile.
Questo vuole essere un mio piccolo ed utile contributo a un risveglio, a una presa di coscienza di cui c'è urgentemente bisogno. Per motivi sociali, economici, ambientali e spirituali.
Del resto siamo ormai in molti a non avere più un Dio, nè un'ideologia in cui credere, e le conquiste fatte a livello sociale e politico, l'emancipazione raggiunta dalle generazioni precedenti, rischiano in questo momento di essere sprecate da un livello di immoralità, volgarità, superficialità e stupidità che in certi momenti fanno rimpiangere epoche passate e notoriamente più austere di quelle attuali
Andrea BertaglioIl bisogno di autonomia e di autenticità non può essere sradicato del tutto e da tutti.
Riemerge di continuo, come i fili d'erba dalle fessure di più strati d'asfalto.
Soprattutto tra i giovani.
Non è un caso che la fascia d'età più rappresentata nel Movimento per la decrescita felice è quella tra i 25 e i 35 anni. Non è un caso che un libro come questo sia stato scritto da uno di loro.
Maurizio Pallante
Prefazione di Maurizio Pallante
Premessa. Questa famigerata decrescita
1. Cosa c'è che non va
2. La mia transizione
3. Buoni esempi da seguire
Editore | L'Età dell'Acquario Edizioni |
Data pubblicazione | Settembre 2013 |
Formato | Libro - Pag 152 - 14x21 cm |
ISBN | 8871364473 |
EAN | 9788871364476 |
Lo trovi in | Libri: #Decrescita #Globalizzazione |
MCR-NR | 65252 |
Andrea Bertaglio è giornalista pubblicista e scrive per vari quotidiani, riviste e testate online, fra cui ilfattoquotidiano.it, occupandosi principalmente di temi ambientali e sociali. Fa parte del Movimento per la decrescita felice. Ha lavorato in Germania presso il Centre on Sustainable... Leggi di più...
alan Acquisto verificato
ottimo libro lo consiglio a tutti specialmente a tutti i politici
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alan
Acquisto verificato
ottimo libro lo consiglio a tutti specialmente a tutti i politici
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sara
Acquisto verificato
Un bel libro, facile ed illuminante. Un balsamo per l'anima, assolutamente da leggere per chiunque abbia un briciolo di consapevolezza. Non perdetevelo! Sara
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