Data di acquisto: 28/03/2018
una bellissima favola e come tutte le favole un insegnamento ed una speranza
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Mauro Corona racconta a modo suo una favola di Natale, dove due statuine diventano lo spunto per mostrare le grandi ipocrisie della nostra società.
Favola in bianco e nero si apre con la prodigiosa apparizione di due statuine del Bambin Gesù, una con la pelle bianca e l'altra con la pelle nera, che si materializzano, inaspettatamente, allo scoccare della mezzanotte in tutte le case del mondo.
La reazione che si scatena, però, è piuttosto prevedibile, perché tutti cercano di rimuovere la statuina di colore; del resto, la tradizione vuole che Gesù abbia la pelle bianca, nessuno è in grado di tollerare una simile anomalia.
Senza grandi giri di parole, dunque, Mauro Corona ci inchioda alle nostre responsabilità. Ci grida in faccia che "la guerra siamo noi", "che tentiamo di fregare l'amico a ogni passo", "che teniamo il marcio dentro per paura di essere scoperti" e ci invita a riflettere, lanciandoci un monito che, alla luce dei recenti avvenimenti legati agli sbarchi dei migranti, si fa ancora più severo e urgente.
"Ho scritto una fiaba cattiva sul Natale, perché il Natale è una festa cattiva dove si scoprono i cattivi che fanno i buoni".
Marca | Oscar Mondadori |
Data pubblicazione | Novembre 2015 |
Formato | Libro - Pag 93 - 12.5 x 19.5 cm |
Nuova Ristampa | Novembre 2016 |
ISBN | 8804669624 |
EAN | 9788804669623 |
Lo trovi in | Libreria: #Critica sociale #Narrativa italiana |
MCR-NR | 108965 |
Mauro Corona è uno scrittore e un artista friulano. È un tipo schivo e non è facile riuscire a scovarlo nella sua bottega-tana, a meno che non lo si veda sgattaiolare fuori per fare un salto all'osteria. Ammesso che qualcuno ci riesca, poi non è nemmeno sempre... Leggi di più...
Data di acquisto: 28/03/2018
una bellissima favola e come tutte le favole un insegnamento ed una speranza
Data di acquisto: 22/02/2018
Sono ormai abituata a leggere Mauro Corona tutto d'un fiato. La sua filosofia è semplice, eppure così saggia, sempre comprensibile, direi anche condivisibile. Sì, perché è della Terra, della Natura, dell'Uomo, perché è della Vita. Come già altre volte, ha scelto la forma di una favola, in uno scandalo totale perché su tutti i presepi, in quel Natale, appaiono due bambini Gesù, uno di pelle bianca e uno di pelle nera. Un'agra metafora dei giorni nostri, quando assistiamo alla tragedia del traffico dei migranti, ai diversi che ci chiedono aiuto, alle nostre ataviche paure del diverso. Quando pure i principi universali, cristiani, umanitari non appaiono così scontati e i grandi del mondo, sembra non abbiano tanta voglia di risolvere. Un finale a sorpresa apre su una dura speranza, per questo il Natale può essere cattivo. Corona non è uno scrittore, di più, è un narratore. La sua cifra stilistica è quella di portare il lettore a riflettere su temi tanto enormi quanto di ognuno di noi. Da leggere. Poi rileggere.