Data di acquisto: 21/08/2014
Sconcertante. Una risata può anche strapparla, soprattutto considerando i tanti manuali seri o semiseri sull’argomento. Persino, e purtroppo, ci si può sentire consolati dal fatto di non essere gli unici a rivolgere, anche se solo col pensiero, parole di questo genere al proprio bambino. Ma questo linguaggio, che sia espresso o meno, non solo è volgare: è violento. Come violente sono alcune immagini evocate (“Basta menate, subito a nanna - Sennò quel fallito del babbo ti azzanna”), che certamente generano inquietudine. Non c’è niente di liberatorio o terapeutico in questo libro, non ci sono genitori da comprendere perché “hanno dato i numeri” (mi riferisco al commento in IV di copertina), questi genitori non hanno saputo autoeducarsi e non mi stupisco che siano proprio loro a comprare questo libro. In America le parolacce sono parte del lessico quotidiano, ma la grande casa editrice italiana forse si è dimenticata che nella nostra cultura le parole hanno un altro valore. Per favore, voi ricordatevelo.