In principio erano la madre e il suo mondo.
In questo spazio unico, il neonato umano sviluppa progressivamente un interesse per chi lo circonda, un pensiero simbolico, fino ai rudimenti di un linguaggio.
Siamo ancora molto lontani dall'aver compreso tutti i meccanismi intimi di questo sviluppo, così come i suoi installi. Tuttavia il mistero dell'evoluzione separa radicalmente l'umano degli degli altri esseri viventi. L'ambiente materno iniziale e singolare costituisce la culla e la matrice dell'umanizzazione del bambino nascente. Tale constatazione apre il campo all'indagine scientifica.
Il frutto di trent’anni di ricerca sulla trasformazione da figlia a madre e sull’esperienza iniziatica del parto, che spesso mobilita movimenti psichici imprevisti e potenzialmente duraturi come proiezioni, pensieri incontrollati, ricordi dolorosi.
Facendo leva sulla sua lunga carriera di ricercatrice in campi che vanno dalla neurologia alla psichiatria, dalla psicoanalisi all’antropologia, Monique Bydlowski ha applicato, in questo studio pionieristico della dimensione psichica della maternità, le conoscenze teoriche e pratiche accumulate negli anni allo studio dell’inconscio dei futuri genitori, e delle madri in particolare.
Ripercorre così le tappe di un cammino che può essere accidentato, con un’attenzione particolare alle sfide della filiazione femminile, all’infertilità e alle nuove forme di maternità, corredate dagli interrogativi etici che suscitano.
Con le sue intuizioni fornisce al clinico, e a chiunque si interessi ai temi legati alla riproduzione umana, gli strumenti per cogliere, identificare e affrontare i segnali più o meno inconsci che la madre e il suo ambiente comunicano, e che possono avere conseguenze durature tanto sulla donna quanto sul neonato.
Monique Bydlowski, traccia un quadro composito e preciso dell’inconscio della donna in gravidanza, rispondendo a una serie di interrogativi che accompagnano questo periodo trasformativo.