Data di acquisto: 12/12/2014
L'intenzione dell'autore è nobile e, oserei dire, necessaria: Tolkien, in Italia, è stato un caso 'ideologico' più che letterario. L'autore mira a collocare Tolkien, il suo corpus di scritti, la sua figura, nel contesto giusto, spogliandolo dalle varie etichette affibbiate da parte di chi, bisogna ammetterlo senza difficoltà, ha trovato, magari senza guadagnarselo, un tesoro d'inestimabile valore, non riconosciuto da altri, da altri che, magari, dovevano, per professione, dedicarsi al professore di Oxford. Quello che però non condivido dell'autore è la frenesia, tarda, di tirare per la giacca Tolkien, cadendo anch'egli nell'ombra del passato. Ho avuto la sensazione che dietro l'intenzione nobile di cui sopra, anche Wu-Ming 4 non si è distinto per ragionevolezza, finendo per fare ideologia e, a tratti, propaganda spicciola. Detto questo il libro merita di essere preso in considerazione da tutti gli ammiratori di Tolkien e da coloro che, pur non essendo ammiratori, vogliono avere strumenti di ampia portata.