Per la prima volta in italiano la raccolta dei testi più belli di David L. Weatherford, il vero autore della celebre poesia Danza lenta.
Un viaggio nella vita e nell'amore per la vita. Un invito ad aprire i propri cuori e a vivere le gioie del presente.
"Il punto di forza di Weatherford è la sua naïveté, talvolta fanciullesca e disarmante, talvolta profonda e capace di andare direttamente a segno quando riesce a toccare una delle note risonanti dell'essere."
Nicoletta Cherubini
"Un bellissimo testo per evitare di perdersi nel caos quotidiano. Una lettura che ci riporta nel qui e ora è ci ricorda che la felicità non è la meta ma è la via"
Lucia Giovannini
"Danza lenta ci riconduce all'essenza, a ciò che siamo e a ciò che realmente ci fa vibrare il cuore"
Riccardo Geminiani
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DANZA LENTA
Hai mai osservato dei bambini su una giostra
o ascoltato la pioggia battente che colpisce il suolo?
Hai mai seguito il volo errante della farfalla
o scrutato il sole che sfuma nella notte?
Dovresti rallentare, frena un po' la tua danza,
il tempo è poco, la musica non durerà.
Vivi ogni giorno al volo?
Quando chiedi a qualcuno "Come stai?" ascolti mai la risposta?
Quando la giornata è finita, ti sdrai sul letto,
pensando a mille cose che ancora ti restano da fare?
Dovresti rallentare, frena un po' la tua danza,
il tempo è poco, la musica non durerà.
Hai mai detto a tuo figlio, "Lo faremo domani",
senza vedere, nella fretta, la sua delusione?
Hai mai perso i contatti, lasciando morire un'amicizia
perché non c'era tempo di chiamare e dire ciao?
Dovresti rallentare, frena un po' la tua danza,
il tempo è poco, la musica non durerà.
Quando corri a più non posso per raggiungere una meta
perdi metà del divertimento per arrivarci.
Quando ti angosci e corri nelle ore del tuo giorno
è come se buttassi un dono senza aprirlo.
La vita non è una corsa, prendila con più calma,
ascolta la musica prima che finisca la tua canzone.
APPROFONDIMENTI
Dalla prefazione:
"David Weatherford si esprime prevalentemente in versi liberi, svincolati da schemi e forme tradizionali.
Al cultore di poesia italiana del Novecento, Danza lenta può ricordare le diverse realtà metriche di Cardarelli o echi del respiro ritmico di Sereni. La prosa si fa strada nel verso di David caparbiamente, tesa a esprimere il bisogno di comunicare, di far arrivare il messaggio e di porgerlo senza l'impedimento del metro e della rima.
Fra le figure retoriche che colorano il flusso di parole non manca l'epifonema ardente, che cristallizza agilmente in aforisma graffiarne o carezzevole - figlio di vita vissuta, non del raziocinio, - senza mai degradarsi a sterile sentenza. Ma quando il fonosimbolismo non si sacrifica sull'altare dell'affermazione convinta, del "dovresti," del consiglio, dell'esortazione, la parola di David si fa poesia.
Abbandonandosi al ritmo e alla sonorità essa diventa un potente, privato strumento per il riordino del dolore (fisico e psicologico), per il resettaggio della memoria affettiva, per l'esorcismo contro la paura della morte, per l'invocazione spirituale sorretta da gratitudine e fede profonda.
Sotto la spinta incontenibile della sua venerazione per la vita, l'autoanalisi profonda e generosa di David non si risparmia, nemmeno inoltrandosi nel locus horridus della paura della malattia.
Emergono allora l'amor proprio e la volontà di sopravvivere all'oceano di agonia senza fondo, espressi dalla pervasiva metafora che fissa indelebilmente nella coscienza l'idea di essere, noi tutti, Nuotatori vittoriosi, capaci di cogliere e impugnare l'attimo in cui un soffio di volontà consente di invertire il senso di marcia della discesa agli inferi, impostando la risalita.
La cara, dolce e preziosa vita non lo abbandona mai, anche perché, testimone pietosa della fuga dalla paura, nell'animo del poeta ora vive una Voce mai sentita prima, o forse mai ascoltata, che si farà udire in ogni avversità. Una voce che è prova della presenza divina che si ritrova nel qui e ora, in ogni minuto di ogni giorno. «Dio e l'Amore,» conclude David, «mi procurano le line guida del mio percorso di vita.»
Un viaggio che lui ha consegnato agli archivi del tempo grazie alla condivisione che offre attenuazione e liberazione a chi è pronto a intrecciare i passi della sua Danza lenta."
Nicoletta Cherubini