Data di acquisto: 08/09/2008
L'obiettivo del libro, pienamente centrato, è quello di sviscerare, attraverso un’abbondante documentazione, i motivi che stanno dietro al secolare “terrorismo buono” degli USA nei confronti dell’isola caraibica. L’impostazione giornalistica, lo stile asciutto, chiaro e lineare sono ben amalgamati grazie ad un’insinuante vena di umorismo, tipico della prosa di Hellmann, che però non vuol essere affatto irridente (visto che si parla della vita, bruciata o in pericolo, di migliaia di persone), bensì giocoforza generato dalla descrizione di eventi grotteschi, quale, ad esempio, la paura del governo statunitense di subire un’invasione militare da parte dei cubani… Il fulcro del libro è una tacita rivalutazione (critica, certo) del significato di democrazia unilaterale, ovvero di chi, in nome di un principio saldo e giusto, nasconde interessi privati e giochi di potere a discapito di tutto e di tutti. Ieri ed oggi Cuba, domani chissà... (Roberto Di Pietro)