Aiutare i genitori a svolgere nel modo migliore il loro ruolo
educativo, anche per il più esperto consulente e formatore, non è
affatto semplice.
La relazione con i figli pone nuove e problematiche
situazioni da gestire. La consapevolezza della responsabilità educativa
è cresciuta negli ultimi anni per cui sempre più numerosi sono i
genitori che vogliono imparare a essere tali, accettando la sfida della
formazione, costringendo così anche i consulenti e i formatori a una
costante verifica dei loro metodi.
Per il professionista risulta
talvolta complesso gestire, nella relazione professionale che si
instaura con l'adulto che gli parla da genitore, il figlio che è stato
e soprattutto fare in modo che la personale esperienza relazionale con
i propri genitori non prenda il sopravvento.
"Ho letto d'un fiato questo libro con lo spirito di chi, pagina dopo pagina,
segue un romanzo di cui non sa prevedere il percorso e tanto meno la fine, ma
anche con lo spirito di chi, a teatro, assiste, quasi prendendone parte sul palcoscenico,
a un lavoro appassionante.Ma questo non è nè un romanzo, nè un pezzo da teatro, benchè
gli autori-lettori, ragazzi di 8,9 e 10 anni, ti trascinino con i loro dialoghi
e con le loro "storiche" congetture, a pensare, ripensare, a guardare
ancora una volta quello che abbiamo sopra la testa e sotto i piedi: il cielo e
la terra.Questo libro è più semplicemente il racconto di quanto avviene
a scuola quando i bambini sono incoraggiati a guardare. Perchè l'osservazione
è ormai un senso che si va perdendo, le immagini che ci vengono mostrate
scorrono troppo veloci. Ma la volta celeste, con le sue stelle e i suoi pianeti,
è lì, pronta ad essere guardata con le sue immagini naturali che
si ripetono ad intervalli periodici e si offrono quindi ad una osservazione
ripetuta. E sono proprio "i tempi lunghi della Luna" che, assieme
alle immagini, scandiscono il tempo.E' chiaro che guardare il cielo aperto viene più spontaneo in un paese
come Giove, in un promontorio della valle del Tevere, fra ulivi e viti; ma anche
il maestro che insegna ai ragazzi in città può incoraggiare i
suoi allievi a guardare dalla finestra un angolo di cielo (come faceva Franco
Lorenzoni quando insegnava in una borgata di Roma) e a contare le stelle in
una notte limpida e poi... saranno loro, i bambini, che incominceranno a fantasticare."
(dalla Prefazione di Emma Castelnuovo)