Cassandra È Ancora Muta — Libro
Tomaso Montanari
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Chi parla contro il sistema non è tollerato. Bellissimo e interessante il connubio tra la il mito greco di Cassandra e la manifestazione della nostra società attuale dove sembra che più si è ipocriti e più si avanza al contrario di chi coraggiosamente decide di dire la verità ma non viene visto, riconosciuto e considerato proprio come Cassandra, una delle pizie preferite di Apollo.
Sono passati cinque anni dalla pubblicazione di Cassandra muta. Intellettuali e potere nell'Italia senza verità. È, per molti aspetti, cambiato il mondo.
Ma non è venuta meno, nel nostro Paese, l'abdicazione degli intellettuali al loro ruolo di osservatori critici della realtà, indipendenti dal potere.
E non è cambiato l'atteggiamento del potere nei confronti dei pochi intellettuali coerenti e rigorosi, considerati, come Cassandra, con fastidio e irritazione.
Negli ultimi tre anni la pandemia prima e la guerra poi hanno aggravato la situazione, portandola fino al punto di rottura e al rischio di non ritorno.
Gli intellettuali e i media sono sempre più portavoce del potere e quelli che non si allineano alla propaganda sono oggetto di ostracismo, di irrisione, di scherno.
Proprio nel momento in cui il pensiero critico sarebbe più necessario. Costruire una società critica, una società del dissenso, è la condizione vitale per il futuro della democrazia, soprattutto al tempo della guerra.
Ma Cassandra è ancora muta, sempre più muta. Lo evidenzia, in questo aggiornamento dell'analisi, uno dei pochi intellettuali capaci, quando occorre, di dire ostinatamente di no.
Premessa alla nuova edizione
Se Cassandra è muta, la democrazia soffre
In questi anni, ho pagato un prezzo per l’espressione del mio dissenso. Per aver contestato la canonizzazione civile di Franco Zeffirelli o l’istituzione del Giorno del Ricordo, per aver espresso il mio dissenso verso l’operazione Draghi guidata dal presidente Mattarella o anche solo perché un mio testo è uscito tra quelli da commentare alla maturità, mi sono trovato al centro di campagne violente guidate dai capi stessi di alcuni dei principali partiti italiani. E ho perso il conto delle querele, penali e civili, con le quali si è provato a farmi tacere.
Il risultato è che sono sempre più convinto della necessità di non tacere: se Cassandra resta muta, per la democrazia non c’è speranza.
Da qui la decisione di ripubblicare questo libro così com’era, pur sapendo che alcuni passaggi potranno apparire legati al contesto in cui esso fu scritto. Ho dunque aggiunto una postfazione, per mostrare come anche negli eventi degli ultimi anni, e in quelli ancora in corso, il pensiero dissenziente sia ancora e sempre il nemico principale del potere.
Il messaggio di fondo del libro resta terribilmente attuale: oggi abbiamo ancora più bisogno di un’altra politica. Mostrare ostinatamente che il re è nudo, e che un’alternativa è dunque necessaria, è la premessa indispensabile perché quella politica nuova, prima o poi, si manifesti.
Tomaso Montanari, Firenze-Siena-Porto Ercole, luglio 2022
Introduzione di Cassandra muta, 2017
In modo certo arbitrario, ho sempre letto questa vicenda come una impressionante rappresentazione della condizione dell’intellettuale moderno nella sua declinazione forse più interessante: quella dello studioso, dello scienziato, che è anche, appunto, intellettuale pubblico.
Apollo è la conoscenza, la scienza che ti prende come una vocazione: che ti strappa al mondo, e ti vorrebbe possedere, per così dire, in esclusiva. La scienza come sacerdozio, come monachesimo: che ti innalza, e ti separa dalla vita della comunità.
Ebbene, Cassandra è chi accetta la vocazione, e dedica la propria vita allo studio: ma non accetta il sacerdozio, fermandosi un attimo prima. Chi prende il sapere, ma non accetta di darsi fino in fondo: chierici, ma non monaci. Chi vuole rimanere nel mondo, e condividere quella conoscenza con tutti.
La maledizione, lo sputo di Apollo nella bocca, è la condanna a non appartenere fino in fondo né alla scienza, né al mondo: è la condanna a non essere “di nessuno”.
Questo è vero per quanto riguarda il campo d’azione dell’intellettuale. La scienza, mai come oggi, richiede una estrema specializzazione. Che rischia di sterilizzare il senso critico e paradossalmente anche l’attitudine alla ricerca, serrando chi la pratica in un settore sempre più ristretto: più ci si avvicina ai massimi livelli del sistema educativo, più oggi si è costretti entro un campo del sapere relativamente angusto.
Non è evidentemente interesse di nessuno screditare la competenza di per sé, purché non si consideri tale quella acquisita escludendo dal proprio orizzonte qualsiasi cosa non rientri in senso stretto nel proprio ambito specifico – poniamo: gli esordi della poesia d’amore vittoriana – o sacrificando la cultura generale a un ben preciso assieme di fonti convenute e idee canoniche.
Il prezzo, in tal caso, è francamente troppo alto.
E.W. Said, Dire la verità. Gli intellettuali e il potere (1994), Feltrinelli, Milano, 1995, p. 85
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Marca | Gruppo Abele Edizioni |
Data pubblicazione | Settembre 2022 |
Formato | Libro - Pag 174 - 12x17 cm |
ISBN | 8865792752 |
EAN | 9788865792759 |
Lo trovi in | Libreria: #Critica sociale #Politica #Coronavirus Covid-19 |
MCR-NR | 394893 |
Tomaso Montanari (Firenze 1971), normalista, è professore ordinario di Storia dell’arte moderna presso l’Università per Stranieri di Siena, della quale è l’attuale rettore. È presidente della Fondazione Museo Ginori e presidente onorario... Leggi di più...
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