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Possiamo affermare che le differenze tra gli individui dipendono fondamentalmente dalla variabilità genetica nello sviluppo del cervello. Uno studio di grande portata, un modello alternativo alla classica contrapposizione genetica-ambiente.
Come diventiamo ciò che siamo? E che cosa ci differenzia dagli altri? Il famoso neuroscienziato Kevin J. Mitchell è andato alla ricerca delle origini più profonde di quell'insieme di capacità o tendenze comportamentali che sono tipiche della nostra specie e che ci distinguono individualmente.
Guidandoci con autorevolezza attraverso i più recenti studi - tra i quali figurano i suoi stessi pioneristici lavori - ci spiega come le variazioni nello sviluppo del nostro cervello prima della nascita influenzino in maniera determinante la nostra vita, la formazione della nostra personalità, l'intelligenza, la sessualità, fino al modo in cui percepiamo il mondo.
Esiste un programma genetico, che tutti condividiamo, che ci conferisce la nostra tipica natura umana. Analogamente, il genoma contiene un programma che differenzia i cervelli di ogni singolo individuo. Mitchell ci spiega anche che il genoma non soltanto codifica una persona, ma è anche un programma per costruire un essere umano i cui processi di sviluppo contengono una buona dose di casualità e si manifestano in modo univoco in ogni persona, tanto che possono essere diversi persino in gemelli identici.
L'idea chiave del lavoro di Mitchell è che il modo in cui il cervello delle singole persone è "cablato" dipende non solo dalla loro costituzione genetica, ma anche dall'esecuzione del programma di sviluppo. Vuol dire che se anche la variazione di molte delle nostre caratteristiche è solo in parte genetica, non per questo la variazione restante è necessariamente di origine ambientale o attribuibile all'educazione: essa può dipendere in buona parte dallo sviluppo.
Una teoria, dunque, che potrebbe gettare una luce rivoluzionaria sulla classica dicotomia genetica-ambiente.
Mitchell prende inoltre in considerazione le basi genetiche di disturbi neurodepressivi come autismo, schizofrenia, epilessia e osserva come la nostra comprensione di queste patologie potrebbe cambiare profondamente alla luce dei recenti progressi dell'analisi genetica.
Infine si sofferma sulle implicazioni sociali, etiche e filosofiche chiedendosi in che modo questa visione della diversità intriseca delle menti e delle esperienze personali può influenzare le nostre idee sulla condizione umana.
Persuasivo e assolutamente originale, questo saggio cambierà l'idea che abbiamo di noi stessi, facendoci interrogare sul come e sul perché siamo proprio le persone che siamo.
"Il libro di Mitchell è il nuovo punto di riferimento nel dibattito genetica-ambiente, l'unico in grado di arricchire con spiegazioni chiare e sostanziali il rinnovato interesse della biologia per questa vecchia questione."
STEVEN PINKER
"Il libro di Mitchell è il migliore saggio che sia stato pubblicato negli ultimi anni per orientarsi laddove neuroscienze, psicologia e genetica si incontrano."
PUBLISHERS WEEKLY
"Un potente antidoto al determinismo genetico."
Nature
"Un resoconto lucido e aggiornato sulla mente umana. Considerando le implicazioni sociali, etiche e filosofiche delle pili recenti scoperte scientifiche, Mitchell cambia il paradigma di cosa definisce veramente la natura umana."
INVERSE
Editore | Aboca Edizioni |
Data pubblicazione | Febbraio 2020 |
Formato | Libro - Pag 407 - 15x22,5 cm |
ISBN | 8855230131 |
EAN | 9788855230131 |
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