"Dimmi come mangi...e ti dirò chi sei" dice un detto popolare, io aggiungerei anche "cosa mangi". Un testo scorrevole, chiaro nell'esposizione, senza annoiare con termini da addetti ai lavori. Interessante il concetto di ferite psicologiche che ognuno, più o meno, si porta dal momento del concepimento ad oltranza, se non riesce a capire il perchè di certi meccanismi che influenzano i nostri comportamenti. L'attenzione va spostata dalla bilancia e dallo specchio che riflette la nostra immagine, al nostro interno, non solo come corpo, ma al nostro Sè più vero; ai nostri disagi emozionali: paure, senso di abbandono, di tradimento, di disamore verso noi stessi, verso gli altri; di non accettazione; il grande vuoto creato dalla sensazione di non sentirsi amati. E tutto questo viene sublimato col cibo. Andare oltre e capire i meccanismi che portano a sedare questi disagi è il modo per riportare in equilibrio il nostro rapporto col cibo e di conseguenza vivere più liberamente. Mi è piaciuto molto.