Premessa
Per dimagrire molti chili bisogna "mutare": questo ho imparato dall'ultimo anno della mia vita, durante il quale ho perso 40 chili e sono passata dall'essere una persona gravemente obesa al rientrare nel mio peso forma.
Mutare significa non solo tirare via strati di grasso ma anche strati di black out emotivi, strati di sovrastrutture mentali, strati di cortocircuiti esistenziali.
Per fare la muta dobbiamo affrontare il perdono, quello vero, quello che non ammette giustificazioni o scorciatoie. Dobbiamo perdonare alla nostra mente di avere preso sentieri tortuosi quando poteva scegliere strade più lineari, perdonarle di avere scelto la fuga, di avere combattuto e poi rinunciato alla battaglia.
Se sapremo perdonare la nostra anima, il nostro cervello allora potrà cominciare la muta. Se riusciremo a staccarci dal corpo, partendo da quello che lo muove (il nostro io più profondo), allora potremo riappropriarci del corpo. Perdere molti chili significa prima di tutto spogliarsi e per farlo, strato dopo strato, bisogna essere molto pazienti, molto coraggiosi, ma anche molto amorevoli.
Dimagrire molti chili è un processo prima di tutto mentale e solo se cominciamo ad accogliere il cambiamento, la nostra "normalità" ed eccezionalità come qualità di ogni uomo (non solo nostre, non solo degli altri), potremo accogliere quel processo, farlo nostro, renderlo personale e adeguato a chi siamo.
Non scriverò mai che è stato semplice perdere questi 40 chili, ma sicuramente è andata meglio di ogni aspettativa e non perché io sia una macchina da dieta, ma perché per la prima volta ho affrontato la mia scelta in maniera attiva, l'ho fatta profondamente mia, l'ho calibrata al mio carattere e alla mia storia.
E la mia muta ha avuto molto più a che fare con la scoperta di me che con la scelta di ciò che portavo in tavola. Ho cambiato pelle, ho cercato di guardare alle cose con occhi nuovi, smontando i meccanismi usuali, il filtro con cui osservavo il mondo e che mi vedeva sempre perdente, sporca, fallimentare.
Durante la muta sono successe molte cose, per lo più belle.
E sono successe perché io ho lasciato che succedessero, perché mi sono resa disponibile al cambiamento.
Ho scoperto lati di me che non conoscevo, ho ascoltato persone a cui - precedentemente - non avrei dato alcun credito e che mi hanno aiutata a gettare luci nuove sul mondo. Ho svuotato i tantissimi preconcetti con cui affrontavo la vita. Ho tolto filtri. Ho ritrovato l'essenziale.
Durante la muta ho usato una nuova narrativa per raccontarmi e l'ho fatto pubblicamente ma anche privatamente, convinta che il modo in cui ci narriamo modelli larga parte di quello che siamo e che una narrativa positiva è forse l'unico modo per uscire dalle sabbie mobili in cui, ciclicamente, si caccia ogni persona.
Con questa nuova narrativa voglio raccontare la mia storia.
Questa storia parla di me ma parla anche di tante altre persone, siano esse grasse, magre, che abbiano voglia di cambiare o stiano semplicemente cercando un motivo per farlo.