JACQUES DELORS, Presidente della Commissione europea nel 1985, fu un grande statista, protagonista di alcune tappe fondamentali dell’Unione Europea.
Quando il costo della guerra in Vietnam costrinse il presidente Nixon, il 15 agosto 1971, a sganciare il dollaro dall’oro e a lasciarlo fluttuare sul mercato dei cambi, gli europei capirono di non poter lavorare con una valuta il cui valore dipendeva dalla politica, spesso discutibile, di un altro paese. Cominciò così la lunga marcia degli europei verso la loro moneta comune. Le tappe furono numerose: un "serpente monetario" in cui lo scarto di fluttuazione fra le monete non avrebbe superato il 2,5 per cento (1972), un Sistema monetario europeo (SME) in cui le regole furono definite con maggiore precisione(1979), il rapporto di un Comitato sull’Unione monetaria presieduto da J. Delors (1989) e finalmente, dopo il colpo di acceleratore provocato dall’unificazione tedesca, la firma del trattato di Maastricht (febbraio 1992).
Nel dicembre del 1993 la Commissione europea, per impulso di Delors, presenta al vertice europeo di Bruxelles il libro bianco "Crescita, competitività, occupazione. Le sfide e le vie da percorrere per entrare nel XXI secolo ", più noto come Piano Delors, consistente in un ambizioso progetto di politica economica, il primo varato su scala europea.
Jacques Delors nel rapporto UNESCO della Commissione internazionale sull’educazione per il ventunesimo secolo, intitolato "Nell’educazione un tesoro" (1997) traccia con estrema chiarezza linee programmatiche oggi seguite dai sistemi educativi adottati in Europa.
Autore: Jacques Delors
Editore: Armando Editore
Libro - Pag 255 - Dicembre 1997
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