Il titolo del libro potrebbe simpaticamente alludere al posteriore del miracolato rignanese ed invece è una sua inappuntabile sequenza di incoerenze, bugie, piroette verbali e ipocrisie di grana grossa: Renzi parla di sé e ama far parlare di sé, proprio come il suo padrino/padrone politico Berlusconi. Renzi, dietro quell'aria innocente da boyscout prestato agli intrighi di palazzo, nasconde, a mio modo di vedere, l'anima piccolo borghese - da sempre molto in voga chez nous - dell'arrampicatore sociale addestrato a dire tutto e il contrario di tutto, cerimonioso e adulatore con i potenti, acido e cinico con i più deboli. Renzi, ultraconvinto che basti un accento toscano per apparire simpatici e smaglianti, attua programmi socio-politico-economici di retaggio berlusconiano e piduista, riveduti e corretti in salsa europeista. E' il finto amico che tutti noi, prima o poi, scopriamo di avere sempre avuto al nostro fianco. Tradisce il Popolo Sovrano e svende il nostro Paese per l'immancabile "piatto di lenticchie".