L'intento dell'autore, in questo saggio, è quello di dare idealmente continuità al primo libro. Il lavoro, infatti, prende l'avvio integrando studi approfonditi condotti sulle figure più importanti della letteratura sumerica, gli Anunnaki, e si snoda in un viaggio che li vede artefici dei destini, tra passato e presente.
Gli interrogativi, sempre rinnovati nella dialettica aperta con il lettore, anche in queste pagine danno vivacità al percorso conoscitivo.
Chi erano gli Anunnaki, da dove provenivano e dove sono andati? Quanto hanno condizionato le nostre esistenze e qual'é la realtà entro la quale ci muoviamo?
Con i risultati delle sue nuove ricerche, Biagio Russo scuote le convinzioni diffuse e oramai irrigidite su queste tematiche e condivide con il lettore riflessioni dirompenti che stimolano un cambiamento del punto di vista.
Cambiamento necessario per riconquistare, come uomini, la libertà di queste nostre esistenze, frammenti di una realtà straordinariamente complessa, collegata, interdipendente. Realtà dove scienza moderna e spiritualità antica si ritrovano, e possiamo coglierne la grandiosità.
Dalla quarta di copertina
Gli interrogativi che l'autore pone in questa opera si innestano nel quadro già delineato nel suo precedente libro “Schiavi degli Dei” e completano il tratteggio delle maggiori divinità di Sumer: gli Anunnaki.
Chi erano effettivamente e da dove provenivano queste remotissime figure mesopotamiche, artefici dei destini dell’uomo, il loro schiavo? Gli Anunnaki se ne sono andati, come certa letteratura vuol farci credere, o sono ancora qui? E noi, alla luce delle nuove informazioni, chi siamo? Qual è la realtà in cui viviamo? E la nostra esistenza è veramente libera o siamo forse in balìa di una enorme illusione? Se così fosse, come possiamo liberarci dalle catene di una falsa libertà?
Biagio Russo riprende, quindi, alcuni sentieri di ricerca condividendo con il lettore aperte riflessioni che lo discostano da convinzioni ormai stereotipate, e convoglia i risultati delle ricerche verso un nuovo orizzonte. Un panorama visibile solo dalla cima di una collina dalla quale la vista di ciò che appare è sconvolgente, perché la realtà, quella vera, supera la fantasia.