Estratto dal libro
[…] “Fare la propria Volontà” non significa “fare quello che si vuole”. Piuttosto, significa che dovete scoprire qual è la vostra “Vera Volontà”, e dedicarvi solo a essa.
Se agite secondo la vostra Vera Volontà, e non solo secondo le vostre speranze o il vostro ego, allora sarete in armonia col divino.
“Fare la propria Volontà” significa scoprire cosa dovete fare nella vita, e farlo.
Questa è una ricerca spirituale in costante evoluzione, talvolta chiamata il “Grande Lavoro”. I praticanti tantrici usano la parola sanscrita Svechchachara, che significa: “la via di fare la propria volontà”.
Per definizione, la Vera Volontà è sempre in accordo con l'evoluzione dell'universo. L'universo, non avendo un ego, non può essere egoista. Fare la propria volontà può anche implicare l'uso della magia per raccogliere soldi, in modo da avere un posto in cui vivere.
Dico spesso che è difficile essere spirituali, quando non sapete dove vi procurerete il vostro prossimo pasto, o non avete un tetto sopra la testa. Per alcuni, fare un rituale che ha fini pratici è “egoista” e, di conseguenza, “non spirituale”.
Certo, l'uso di qualsiasi forma di magia pratica (per miglioramenti che riguardano se stessi o gli altri sul piano fisico) può essere un atto egoista, se non fa parte della vostra Vera Volontà.
Uno dei più importanti obiettivi di un mago, dovrebbe essere scoprire quale sia la sua Vera Volontà e poi fare ciò che serve per raggiungere l'obiettivo di tale Volontà.