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• Le persone sono convinte che il loro benessere si identifichi col possesso di cose e la soddisfazione che ne ricevono non dura, tutta la loro vita sarà una rincorsa continua di un obiettivo che non raggiungeranno mai (…) si confonde il ben essere col tanto avere, il tanto avere produce mal essere.
• A questo mal essere generale la crescita della produzione di merci aggiunge un malessere specifico in due ambiti strettamente legati tra loro: l’alimentazione e la salute umana. (…) per riuscire a vendere le quantità crescenti di cibo le grandi aziende del settore hanno indotto una crescita dei consumi superiore al fabbisogno fisiologico, da cui sono derivati una serie di gravi problemi alla salute: dalla diffusione dell’obesità, al diabete, alle malattie cardiovascolari. Il tanto avere si è trasformato in mal essere.
• Non potendo sottrarsi alle dinamiche della crescita economica, nel momento in cui la produzione e l’offerta di farmaci sono diventate superiori alla domanda espressa normalmente dalla società, le aziende farmaceutiche hanno dovuto crearsi una domanda aggiuntiva. A tal fine hanno indotto ad abbassare progressivamente le soglie degli indicatori di alcune malattie, trasformando in patologici alcuni valori precedentemente considerati normali.
• L’industria farmaceutica può essere interessata alla prevenzione delle cause di malattie per cui produce le medicine? La logica della crescita non lo consente. La domanda di medicine deve crescere e non diminuire e affinché cresca deve aumentare il senso di insicurezza che le persone hanno nei confronti della propria salute,deve aumentare la paura di essere malati.
• Tutti questi aspetti sono analizzati nel libro di Mauro Di Leo con l’estremo rigore di chi sa quanto sia grande la responsabilità di un medico (…) ma soprattutto di chi, nonostante tutto, continua a collocare nella sua scala di valori al posto più alto gli esseri umani e non le ragioni dell’economia. (…) se di farmaci dannosi o inutili venduti per incrementare i profitti ci si può ammalare e ci si ammala, l’unica maniera per non ammalarsene, è conoscerli e ridurne il consumo. Meglio meno, ma meglio.
Editore | Editori Riuniti |
Data pubblicazione | Aprile 2010 |
Formato | Libro - Pag 246 - 14x21 |
ISBN | 8896085144 |
EAN | 9788896085141 |
Lo trovi in | Libri: #Critica e denuncia al sistema sanitario #Cancro |
MCR-NR | 33565 |
Mauro Di Leo è medico internista. Lavora presso il Pronto Soccorso e il Reparto di Medicina d’Urgenza del Policlinico Universitario Gemelli di Roma. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche e di alcuni libri, tra i quali Dolce diabete (2002); Vivere con il diabete in serenità (2004);... Leggi di più...
monia elisei Acquisto verificato
Un medico fuorindal comune non c'è dubbio. Ancora una volta ci viene segnalato cosa c'è dietro la commercializzazione di farmaci. Ormai non ci sono più malati ma consumatori. E' con questa ottica che Big Pharma progetta nuovi farmaci. L'industria farmaceutica non ha nessuna intenzione di guarire n ma vuole solo curare ... A vita! Solo così si garantisce clienti cheteranno profitto fino alla loro morte.
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monia elisei
Acquisto verificato
Un medico fuorindal comune non c'è dubbio. Ancora una volta ci viene segnalato cosa c'è dietro la commercializzazione di farmaci. Ormai non ci sono più malati ma consumatori. E' con questa ottica che Big Pharma progetta nuovi farmaci. L'industria farmaceutica non ha nessuna intenzione di guarire n ma vuole solo curare ... A vita! Solo così si garantisce clienti cheteranno profitto fino alla loro morte.
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Federico
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Un buon libro per chi è appassionato del settore 'medicina'. Spiega bene come difendersi dai medici troppo 'giocherelloni' coi farmaci, del tipo 'prendi questo', 'quest'altro' poi per l'effetto collaterale del primo prendi un terzo e così via. Un paio di 'cappellate' quando dice che (pag.119) Federfarma è l'organizzazione dell'industria farmaceutica mentre in realtà à la federazione dei farmacisti titolari di farmacia. Probabilmente intendeva Farmindustria, ma vabbè. Illustra bene come funziona l'asse medico-informatore, le cosiddette malattie inventate, i vecchi farmaci che, sebbene ancora efficaci,vengono accantonati in quanto poco remunerativi e lasciano invece spazio a farmaci costosi e soprattutto poco testati, o testati in fretta e furia per immetterli subito sul mercato. Da leggere se si è del settore ma soprattutto se non lo si è, anche se la gente, lo vedo tutti i giorni, qualunque cosa proferisca il medico la prende come oro colato...
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