Quando ho cominciato a interessarmi di spiritualità andava di moda la distruzione dell'ego, ossia l'eliminazione di quell'entità fasulla che ci costringe lontano dall'Uno. Si diceva che era fasulla, ma nessuno nella verità dei fatti la trattava come tale! Infatti la domanda che si poneva più di frequente al maestro spirituale era: "Maestro, come posso sciogliere il mio ego?". Si utilizzavano espressioni quali "sciogliere l'ego" oppure "svestirsi dell'ego" perché i termini "uccidere" o "eliminare" o addirittura "far tacere" erano troppo simili al gergo usato dai sicari della mafia!
Ma in realtà il significato era lo stesso: lo si voleva in qualche modo "fare fuori". Se avessimo continuato in quella direzione prima o poi qualcuno avrebbe detto: "Dobbiamo entrare in meditazione per catturare l'ego e poi seppellirlo nella calceviva, in modo che nessuno possa ritrovarlo... e serva da lezione per tutti gli altri ego!".
Oggi la coscienza è più evoluta, per cui nessuno con un po' di pudore oserebbe affermare che l'ego va eliminato. In questo periodo va di moda sbandierare il fatto che l'ego non esiste. Concetto con il quale non mi trovo perfettamente in accordo. Se l'ego non c'è, allora perché siamo qui a parlarne? Se nessuno ha l'ego allora dov'è il problema?
Si afferma che l'ego non c'è, ma si continua ad agire come se esistesse e fosse anche qualcosa di molto potente. Perché c'è bisogno di maestri che vadano in giro ad affermare che qualcosa che non esiste... non esiste? Allora qualcosa da eliminare c'è davvero? Forse la questione non è così semplice da archiviare e andrebbe considerata più da vicino.
Il desiderio di rinunciare all'ego è ancora una volta il desiderio di raggiungere un certo stato che, ora, non abbiamo. Siamo di fronte a una proiezione mentale di uno stato di pace assoluta da raggiungere, nel quale l'ego non esiste più. Ma la proiezione è tenuta in piedi da un desiderio dell'ego stesso. È un tentativo di usare l'ego per uscire dall'ego.
In un'Era in cui vengono ascoltati solo coloro che balbettano, cercherò di fornire un punto di vista alternativo che si dimostri in sintonia con la tradizione spirituale occidentale, senza rubare concetti indù che stanno fuorviando - talvolta anche in maniera pericolosa per la salute - molte persone che per disperazione si affidano a qualunque insegnante e qualunque pratica "spirituale", perché qualsiasi cosa è meglio della piatta esistenza quotidiana.
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