Finalmente un libro che parla anche dell'aspetto meno romantico, meno poetico della maternità: la fatica, la frustrazione, la solitudine, appunto. Aspetto spesso sottaciuto e tenuto nascosto, ma che esiste, eccome!
Spesso ci si vergogna di dire quanto si è stanchi, perchè la gioia del bambino tutto ripaga, vale ogni sacrificio... e sicuramente è così, ma in ogni caso le difficoltà e la fatica non spariscono magicamente. Come dice l'autrice, gioia e fatica, soprattutto nei primi tre anni, sono facce della stessa medaglia, coesistono. Che fare, dunque? L'unico consiglio dell'autrice è di iniziare a prendersi il diritto di parlarne, di ammetterlo senza vergogna e senza colpe, e di chiedere aiuto. E poi segnala una lista di siti web dove si possono trovare informazioni e consigli. Ritengo sia molto importante che si inizi a scrivere anche su questo argomento, ma mi aspettavo un'analisi più approfondita del problema, piuttosto che una così vasta trattazione storica e esempi di scrittrici e della loro solitudine.